La Collegiata di Santa Maria Maggiore risale all’anno mille e fu senza dubbio uno degli edifici più belli ma soprattutto più importanti del tempo, tanto da ospitare diversi sinodi, il più importante dei quali fu certamente quello del 1649, e tanto da essere per secoli il centro della cristianità di tutto il vasto Stato di Laurino. L’attuale costruzione è il frutto di diversi interventi susseguitisi nel tempo: il nucleo più antico della chiesa è rappresentato dalla cripta che occupa la parte sottostante il presbiterio e il coro.
Nella terza arcata di destra, verso la fine del XVI secolo, fu ricavata la cappella del Rosario, conserva la volta a botte interamente affrescata nel corso del XVII secolo forse da Paolo De Matteis di Piano del Cilento. Dietro l’altare maggiore è il coro in legno di noce, opera di Gerolamo Consulmagno di Aquara, costituito da due ordini semicircolari di stalli. Sulla parete di sinistra è collocato il pulpito in legno scolpito da Vincenzo Ippoliti di Laurino, della fine del secolo scorso. All’estremità sinistra si apre, invece, la marmorea cappella di Sant’Elena, vergine anacoreta di Laurino la cui statua lignea del 1882 riposa adagiata nell’urna di vetro contenente le sue ossa, qui solennemente traslate l’8 ottobre del 1882 da Ariano Irpino.